Il gin è una delle bevande alcoliche più amate. Negli ultimi anni sta riscoprendo un inaspettato apprezzamento da parte della popolazione più giovane che sa apprezzare cocktail e mix sorprendenti. Ma come si abbina correttamente il gin, sia ad altre bevande che al cibo?

Abbinare correttamente il gin è un compito più facile di quanto credi

Per prima cosa devi saper riconoscere un buon gin, manco a dirlo. La nota di ginepro deve essere ben riconoscibile, tanto per cominciare, e in armonia con tutti gli altri aromi. Spesso si trovano in commercio ricette stravaganti, magari accompagnate da packaging accattivanti. Non lasciarti affascinare: il ginepro è la tua linea guida. Se ancora non conosci bene questo distillato affidati alla tradizione: il “London Dry” è generalmente sinonimo di garanzia, in quanto tutte le botaniche devono essere naturali ed aromatizzare tramite il processo di distillazione, non si possono utilizzare tinture, olii ed essenze.

Sebbene il gin da degustazione vada assaporato rigorosamente liscio, la prerogativa di un buon gin è sapersi adattare ad altri sapori per creare drink sempre diversi. Quindi una volta scelto un buon gin e un bicchiere adatto (solitamente un tumbler glass, che permette di far circolare l’aria e di sprigionare i vari sentori del distillato), non resta che iniziare con i test. Senza esagerare.

Il Gin tonic è il più classico dei cocktail: Il gin dovrebbe rappresentare tra il 25% e il 33% del volume totale della bevanda. Dopo aver aggiunto il gin, è il momento di aggiungere il tonic. La proporzione ideale tra gin e tonic è di 1:2 o 1:3. Il tonic dovrebbe essere versato lentamente lungo il lato del bicchiere per preservare le sue bollicine. Ma anche il gin tonic è declinabile in decine di altri modi, abbinando ad ogni gin il suo tonic e il suo garnish (fette di limone o lime, ma anche bacche di ginepro, pepe rosa, anice stellato, cetriolo o erbe fresche come il rosmarino)

Moltissimi sono i cocktail incredibili che è possibile sperimentare abbinando gin e liquori e distillati sempre diversi. Poi non resta che trovare il giusto abbinamento con il cibo.

Con il suo sapore aromatico e la sua versatilità, questo distillato si sposa magnificamente con una serie di piatti gourmet. Dal raffinato risotto al gin alle creazioni di mare, l’abbinamento tra gin e cibo può offrire una sinfonia di sapori.

I gin con toni più agrumati si abbinano perfettamente a piatti di pesce, mentre quelli più floreali e complessi accompagnano deliziosamente carni bianche e risotti. Entrando nel magico mondo dei cocktail poi l’esperienza cambia ulteriormente. Alcune preparazioni di carni rosse ad esempio si sposano magnificamente con il gusto robusto di un Negroni.

5 cose che forse non sai sul gin

Il gin è più spesso un ingrediente e non un drink

Il gin in genere viene bevuto da solo per degustazione e per gustarne sapori e aromi, ma di fatto resta la base perfetta per un cocktail, per quanto abbia sempre un ruolo da protagonista. Accompagnato da spezie, erbe aromatiche e altre bevande, il gin aggiunge complessità e struttura al cocktail, completandolo e rendendolo perfetto.

Nacque come medicinale

Il gin è preparato con il ginepro che, intorno al 1200, venne definito propedeutico per la cura di alcune malattie. Ricette a base di distillati di ginepro dunque divennero una piacevole forma di terapia per curare piccoli e grandi malanni. Gin e Angostura, ad esempio, venivano usati contro il mal di mare. Nessuno sa se questo cocktail funzioni, ma è sicuramente un buon modo per allontanare il malumore causato dalle onde. La popolare bevanda Gin-tonic fu originariamente creata come medicina per combattere la malaria. Aggiungere gin alla tonica mascherava il sapore amaro del chinino

Il miglior gin

È impossibile stabilire quale sia il miglior gin prodotto, ma senza dubbio Desmond Payne è uno dei più grandi esperti inglesi. Dopo una lunga esperienza nella distillazione del gin, il signor Payne ha realizzato il suo gin introducendo un infuso di tè nel procedimento di distillazione, producendo così uno dei gin più apprezzati del Regno Unito.

Un distillato… selvatico

Solo una piccola percentuali di ginepri per preparare il gin è coltivata. La maggior parte delle bacche è raccolta da piante selvatiche.

L’elisir di lunga vita di Elisabetta II

La passione della regina Elisabetta II per il gin è cosa risaputa: un gin e Dubonnet prima di pranzo, con una fetta di limone e tanto ghiaccio, vino e Martini secco a pranzo e, prima di andare a dormire, un bicchiere di champagne erano i suoi drink preferiti, che spesso sorseggiava accompagnandoli con un pezzetto di cioccolato e tra un tè e l’altro. Quando nel 2021 dovette rinunciare qualsiasi forma di alcol, alla veneranda età di 95 anni, fu davvero un boccone amaro da buttare giù. (Ovviamente una vita attiva, un’alimentazione sana e una genetica particolarmente fortunata sono i veri responsabili della sua longevità, ma chissà…)

 

Un cocktail con il gin è il risultato di molte sperimentazioni, quasi un’arte. La prossima volta che scegli un gin per il tuo angolo bar o scegli un cocktail per il tuo aperitivo goditi l’esperienza sempre unica.

Anche noi abbiamo scelto il gin come proposta di punta al IV Gardan, una scelta local, distillati made in Trentino proposti nella loro forma pura o utilizzati per creare cocktail e proposte adatte a tutti i palati.

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