Le rive e l’entroterra gardesano sono riconoscibili al primo sguardo. È il colore verde-argento delle foglie d’ulivo che danzano al soffio dei venti del Garda, sono i suoi terrazzamenti che ospitano i tronchi contorti e cavi degli ulivi antichi, sono i frantoi che punteggiano le campagne a rendere i dintorni del lago così unici. E l’olio del Garda è una realtà DOP riconosciuta in tutto il mondo tra le prime 5 italiane, tanto che la zona venne chiamata negli anni ’60 ‘Riviera degli Ulivi’.

L’olio del Garda: le origini dell’oro verde delle coste gardesane

L’olivo è presente in questi luoghi fin dai tempi dei Romani. È però nel Medioevo, intorno al VII secolo d.C., che inizia una produzione più costante e redditizia, più precisamente da quando nei grandi monasteri si iniziò a diffonderne la coltivazione per il suo valore economico. L’olio era infatti utilizzato principalmente per illuminare le chiese e svolgere riti sacri, in un momento in cui l’approvvigionamento dalle coste mediterranee si era fatto troppo scarso per soddisfare le richieste. L’olio veniva inoltre utilizzato sia a scopo alimentare, benchè destinato a pochi, sia a scopo medico.

I monaci iniziarono così a piantare gli ulivi ovunque ritenessero che il terreno e il clima giovassero alla crescita e prosperità delle piante, fino a creare oliveti sempre più fitti e un indotto molto ricco di frantoi che fanno tuttora mostra di sé nel paesaggio gardesano, con le loro macine e i contrappesi in pietra. Gli uliveti divennero sempre più preziosi per l’economia locale, tanto che venne emanato un decreto per la protezione degli ulivi e che applicava sanzioni a chiunque veniva sorpreso a danneggiare le piante nella zona del lago di Garda.

Nei secoli successivi la coltivazione si intensificò, tanto da modificare il paesaggio con terrazzamenti sempre più diffusi, creati appositamente per la coltivazione dell’ulivo. Alcuni oliveti sono ancora oggi uno spettacolo senza pari con i loro tronchi contorti che li rendono monumenti preziosi, custoditi e curati con particolare attenzione.

A poco più di mezz’ora di auto da Riva del Garda, sulla costa orientale del lago, esiste un borgo medievale abbandonato, Campo di Brenzone, accanto al quale è possibile visitare una delle più affascinanti distese di ulivi del Garda.

L’ulivo è diventato un simbolo del lago di Garda, tanto da essere utilizzato sia nella coltivazione che per il verde urbano delle cittadine sulle rive e nell’entroterra.

Le caratteristiche uniche dell’olio del Garda

Potremmo stare qui giorni a parlare delle caratteristiche dell’olio del Garda.

Potremmo partire dicendo che una cosa fondamentale lo differenzia dagli altri oli, coltivati nelle zona marittime: è coltivato ai piedi delle Alpi, dove un microclima mediterraneo unico, creato dal lago di Garda, permette di coltivare diverse varietà. L’olio del Garda DOP è l’olio coltivato più a nord del mondo!

Potremmo parlare della Casaliva, la principale varietà coltivata qui e autoctona della zona del lago di Garda, con una produzione di olive costante e con una resa in olio che si aggira tra il 22% ed il 24%, oppure delle varietà Frantoio e Leccino e delle altre meno coltivate, ma non meno pregiate. Per ottenere il marchio DOP “Garda” gli oliveti devono essere composti totalmente o in parte da queste varietà di olivo. In ogni caso la presenza di questi ulivi non deve essere inferiore al 55%.

La DOP dell’olio extravergine d’oliva del Garda prevede tre sottomenzioni geografiche: il termine Bresciano identifica la produzione di ventisette comuni, appunto, della provincia di Brescia, l’appellativo Orientale riguarda diciannove comuni della provincia di Verona e sei di quella di Mantova, quelli cioè a ridosso del lago, mentre la definizione Trentino fa riferimento a undici comuni della provincia di Trento.

Ancora potremmo raccontarvi che si tratta di un olio che si caratterizza per i toni fruttati di mela golden, di erbe di prato, di fieno appena sfalciato, di mandorla, di nocciola, di colore limpido dal verde al giallo, a seconda della stagione.

Invece vogliamo raccontarvi come esaltarne il sapore al primo assaggio, dopo la spremitura, secondo la tradizione:

  • Semplicemente con patate lesse
  • Su una bruschetta di pane insaporita sfregando sopra uno spicchio d’aglio
  • Su un’insalata di solo radicchio rosso, condita con olio, aglio e un trito finissimo d’acciughe.

Quando poi lo si porta in tavola si accompagna a tutti i piatti della tradizione gardesana, dal pesce di lago (e non solo) alle verdure, dalle carni (perfino sugli spiedini grigliati) alle zuppe di cereali e legumi. 

L’oro verde è una ricchezza tutta italiana che ha conquistato un angolo di Alpi che ricorda le rive del Mediterraneo. Questo lo rende diverso da tutti gli altri e incredibilmente pregiato. Vuoi provarlo in un’esperienza di degustazione unica? Abbiamo una proposta per te.

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  • Viale Martiri XXVIII Giugno 2 Riva del Garda – Italy