Le vie ferrate delle Dolomiti di Brenta e delle montagne che circondano il lago di Garda offrono esperienze emozionanti per gli appassionati di escursionismo e arrampicata. Le vie ferrate, anche conosciute come “vie attrezzate“, sono percorsi di montagna che includono attrezzature come corde, scalette e ancoraggi metallici per facilitare la progressione lungo i tratti più esposti e verticali. Queste vie consentono agli escursionisti di esplorare aree altrimenti inaccessibili e di sperimentare l’adrenalina di scalare pareti rocciose.
L’emozione di domare le pareti più belle del mondo
Le Dolomiti di Brenta sono famose per la loro bellezza spettacolare e per le numerose vie ferrate che si estendono tra le loro imponenti pareti. Mentre attraversi il Brenta attaccato alle sue pareti più impervie, puoi provare una mescolanza di emozioni: l’entusiasmo per l’avventura, la sfida fisica e mentale e le sensazioni di potenza che sprigionano dalle cime. Le pareti verticali delle Dolomiti di Brenta si ergono sopra boschi lussureggianti e laghi cristallini, offrendo panorami mozzafiato che spaziano dalle valli alle vette più alte. La sensazione di essere sospesi in aria mentre ti arrampichi lungo una parete rocciosa, sostenuto dalla tua attrezzatura e dalle corde, è un’esperienza unica che riempie di adrenalina e ti dà un senso di conquista personale.
Circondato dalle propaggini di queste incredibili montagne, il lago di Garda è uno dei luoghi più affascinanti dell’Italia settentrionale per chi ama le vie ferrate. Puoi scoprire angoli nascosti e viste spettacolari, superare ostacoli naturali e provare la gratificazione di raggiungere vette panoramiche da cui ammirare tutto il lago fino alle sue sponde più meridionali.
La sensazione di camminare su un sentiero a picco sulle montagne, ad un passo dal cielo, con il vento che ti accarezza il viso e una vista mozzafiato sotto di te, è un’esperienza che ti fa sentire vivo e in sintonia con la natura.
Sulle vie ferrate la sicurezza è il primo passo
Ormai è sempre più frequente leggere di turisti incauti che decidono di affrontare sentieri che non conoscono e che poi si rivelano troppo difficili, senza attrezzature, a volte con un paio di snickers o addirittura con i sandali. E così si ritrovano a non riuscire più a proseguire o rientrare, sotto un temporale o troppo stanchi. I rischi sono altissimi, quindi per prima cosa pensiamo alla sicurezza quando decidiamo di affrontare una via ferrata.
In primo luogo, assicurati di avere l’attrezzatura adeguata. Ciò include un casco resistente per proteggere la testa da possibili cadute di pietre o urti accidentali. È fondamentale indossare un’imbracatura appropriata che ti permetta di essere assicurato in modo sicuro alle corde e agli ancoraggi lungo il percorso. Inoltre, le scarpe da trekking o da arrampicata con suole aderenti sono essenziali per fornire una buona trazione sui terreni rocciosi e accidentati.
L’abbigliamento adeguato è altrettanto importante. Indossa strati di abbigliamento leggero e traspirante, adatti alle condizioni climatiche del momento. Porta con te un giaccone impermeabile e un abbigliamento termico extra nel caso in cui il tempo cambi all’improvviso, cosa assai frequente in montagna. È anche consigliabile portare con sé un piccolo zaino per contenere acqua, snack, una torcia e altri elementi essenziali.
Prima di intraprendere un’escursione su una via ferrata, è fondamentale essere ben preparati e avere una buona conoscenza delle proprie capacità fisiche e tecniche. È consigliabile acquisire familiarità con l’utilizzo dell’attrezzatura e saperla utilizzare correttamente. Se non hai esperienza nell’arrampicata o nell’utilizzo delle vie ferrate, è consigliabile partecipare a corsi o tour guidati da professionisti che possono fornirti le competenze necessarie e garantire la tua sicurezza lungo il percorso.
Inoltre, è sempre consigliabile informarsi sulle condizioni meteorologiche e valutare attentamente il grado di difficoltà del percorso scelto. Le vie ferrate sono classificate in base alla loro difficoltà, e dovresti selezionare un percorso che sia adeguato alle tue abilità e capacità. Rispetta le indicazioni e le regole dei parchi nazionali o delle aree protette in cui ti trovi.
Infine, è importante fare attenzione durante l’intera escursione. Segui le istruzioni di sicurezza, mantieni una buona concentrazione e non prendere rischi eccessivi. Ricorda che la tua sicurezza e quella delle persone che ti accompagnano è prioritaria.
Una volta certi di potersi cimentare nell’impresa è il momento di scegliere il percorso. Noi te ne consigliamo 2 davvero incredibili
La Via Ferrata Signora delle Acque – Rio Ruzza
Si tratta di una via ferrata nuova e moderna dove si sono cercati i passaggi più spettacolari, a volte creandoli ex novo. Questa via risale la forra in cui si getta la cascata del Rio Ruzza, la Cascata del Sajant, sulla destra orografica della Valle del Ballino.
È possibile scorgere la via ferrata solo quando si giunge ai suoi piedi dopo una breve camminata nel bosco, quando la cascata appare ai nostri occhi. Il percorso attrezzato è impegnativo e molto verticale; passa dal lato destro a quello sinistro della cascata attraverso ponti sospesi spettacolari. Dopo un’ora di intensa salita si arriva alla sommità da dove, per strada forestale, si scende a Ballino.
È un percorso adatto a escursionisti esperti e adulti, percorribile in sicurezza da aprile a novembre, quando non è presente ghiaccio sui pendii superiori
Accesso:
Dal centro dell’abitato di Ballino seguire le indicazioni per Cascata Sajant: in 20 minuti si raggiunge la base della cascata e l’attacco della ferrata (indossare il casco prima di avvicinarsi ai piedi della parete rocciosa – possibile caduta di sassi).
Difficoltà: difficile
Lunghezza: 5,5 km
Durata: 3h
Dislivello; 293 m
752 m
La Via Ferrata delle Bocchette Alte sulle Dolomiti di Brenta
Se si vuole davvero immergersi nella magia e nella forza delle Dolomiti, in poco più di un’ora è possibile raggiungere Madonna di Campiglio per raggiungere una delle ferrate più famose e amate del Brenta. Il percorso attraversa le Bocchette su una serie di cengie esposte toccando i 3000 metri di quota.
Dal Rifugio del Tuckett, raggiungibile in un paio d’ore di escursione, si imbocca il sentiero n.303 e si raggiunge l’omonima forcella. Da qui si prosegue verso destra e, seguendo le indicazioni, per rocce gradinate si sale all’attacco della ferrata. Cavi e scale in ferro percorrono la cresta in faticosa salita, quindi altre scale permettono di raggiungere la cengia vera e propria.
Questo è il tratto più duro e complicato, che richiede anche l’uso di ramponi e piccozza per il superamento dei tratti innevati, specialmente ad inizio stagione. Rimanendo in quota si continua seguendo la cengia, esposta ma ben attrezzata, che percorre il lato orientale della Cima Brenta. Dopo una leggera salita a zig-zag si raggiunge una placca dove si incrocia la via Normale che per facili roccette e camini (ometti) raggiunge la Cima Vallesinella e la Cima Brenta. La ferrata invece scende con scalette in una buia e bagnata gola fino ad un piccolo nevaio. In questo tratto, considerato il passaggio chiave della via, occorre prestare molta attenzione. Una volta superato il nevaio spesso affollato di escursionisti si continua più facilmente per cengie, e dopo vari saliscendi si raggiunge un’ampia terrazza da dove si gode la stupenda vista sul piatto Spallone dei Massodi (a sud) e l’imponente Cima Brenta (a nord). Si lascia questo punto di sosta panoramico scendendo bruscamente per cavi e scale alla Bocca Alta dei Massodi. Si sale, quindi, per la famosa “Scala degli amici”, esposta e lunga circa 30m, al ‘ventoso’ Spallone (3000m). Da qui, seguendo le indicazioni, si scende ad un canalone e poi con sentiero detritico alle scale in ferro che portano alla forcella (Bocca Bassa dei Massodi) sotto la Cima Molveno (2917 m). Si scende poi facilmente al nevaio del Vedretta dei Sfulmini e al Rifugio Alimonta (2580m).
È un percorso adatto a escursionisti esperti, percorribile in sicurezza da giugno a ottobre, e spesso molto frequentato. In caso di maltempo è da preferire il Sentiero SOSAT. Assolutamente consigliabile il pernottamento al rifugio.
Accesso:
Da Madonna di Campiglio ci sono due possibilità per raggiungere il Rifugio del Tuckett.
1. in macchina fino al parcheggio del Rifugio Vallesinella (1513m), proseguire a piedi lungo il facile sentiero n.317 al Rifugio Casinei (1825m) e continuare fino al Rifugio del Tuckett (2271m) in circa 2 ore.
2. con gli impianti fino al Rifugio Grosté (2261m) e poi per il facile sentiero n.316 traversando in quota fino al Rifugio del Tuckett.
Difficoltà: non particolarmente difficile tecnicamente ma a tratti esposto
Lunghezza: 5,5 km
Durata: 5 h dal Rifugio Tuckett al Rifugio Alimonta
Dislivello; 1200 m da Vallesinella (500m la ferrata)
Emozioni forti! E mentre ti godi una serata di assoluto relax dopo questa avventura, puoi esplorare cosa fare nei prossimi giorni: un’altra avventura outdoor vista lago o uno sport acquatico? Oppure, perché no, puoi dedicarti al relax e alla bella vita in perfetto Italian Life Style.
Questi sono alcuni dei tanti itinerari che puoi fare in autonomia sul lago di Garda. Chiedici altre informazioni o idee. Se desideri unirti a escursioni guidate o attività organizzate faccelo sapere e ti daremo tutte le info e i contatti necessari.
- Viale Martiri XXVIII Giugno 2 Riva del Garda – Italy
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